Il libro di Markov “Rossija #Černovik” (Russia #Bozza NdT) offre la prospettiva senza fronzoli dell’autore sulla vita dei suoi eroi: provinciali, gente di strada, indifesi, ingenui….
Markov svolge il suo lavoro con grande rispetto e interesse umano. Ci mostra cose che, a detta di molti, non è possibile immortalare.


Dmitrij Markov è un fotoreporter, assistente sociale, volontario in istituti per bambini con patologie psico-neurologiche e in gruppi per adolescenti difficili.
Collabora con Getty Images, Esquire, National Geographic, Burn Magazine, «Takie dela» (testata russa, Ndt), «Afiša» (testata russa, NdT), porta avanti progetti sociali con Apple e Megafon (grande compagnia telefonica russa, NdT).
Ha ottenuto i premi «Serebrjannaja Kamera» (fotocamera d’argento, NdT), PhotoPhilanthropy Activist Awards, Getty Images Instagram Grant e altri.
Scatta con un iPhone e pubblica sul suo profilo Instagram.
Ha 35 anni e vive a Pskov.

“Alcuni dei miei soggetti vengono giudicati cupi da chi li guarda, se non addirittura deprimenti. A me invece danno pace: quando riesco a mettere questa tristezza in un testo o in una fotografia, mi sembra che questo sentimento si faccia meno pressante dentro di me”. (Dal libro di Dmitrij Markov “#Černovik”)

“Molti pensano che per fare volontariato sia necessaria una grande dedizione o un carattere particolare. Non è vero. Nessuno diventa volontario se non vuole. Chi lo fa ha sempre qualcosa in cambio: sicurezza di sé, capacità comunicative, realizzazione personale. È per ottenere questo che si impiega tempo ed energia”. (Dal libro di Dmitrij Markov “#Černovik”)

“Molti pensano che fotografare nelle province sia pericoloso. Ma io voglio dire che non c’è stata una sola volta in cui mi sono trovato in una situazione difficile o qualcuno ha manifestato aggressività nei miei confronti. Sono sicuro che tutto dipenda da come ci si pone. Le persone semplici reagiscono molto bene a chi mostra interesse verso di loro: credo sia dovuto al fatto che questo non capita spesso”. (Dal libro di Dmitrij Markov “#Černovik”)
“Dicono che io fotografo la Russia nuda e cruda, ma io trovo questa definizione parecchio superficiale. Se si vuole trovare una chiave di lettura simile per i miei lavori allora per me è più calzante La Russia media, perché è proprio questo l’aspetto del Paese fuori dalle grandi città. (Dal libro di Dmitrij Markov “#Černovik”)


Fonte: novayagazeta.ru Traduzione di: Francesca Loche
Scopri altre fotografie della Russia in questo articolo.
Nata a Cagliari, dove il sole splende 300 giorni l’anno, ho scelto Mosca con i suoi freddi e lunghi inverni come città adottiva. Attualmente insegno italiano presso l’università Higher School of Economics di Mosca, dove svolgo anche un dottorato sulla musica rock in Unione Sovietica. Sono interprete freelance e coltivo senza sosta la mia passione per la Russia, i viaggi e la traduzione.
francesca.loche@gmail.com