Učitel’ racconterà poi di come non sia stato facile guadagnarsi la fiducia di questi musicisti schivi e riservati. Lui, che per sua stessa ammissione non era mai stato un appassionato del genere, era interessato piuttosto a mostrare al pubblico il fenomeno sociale sviluppatosi in quegli anni intorno alla musica rock. Ecco perché, spiegherà ancora, la scelta di dare al suo lavoro questo titolo dal doppio significato. In russo la parola “rok”, oltre a designare un genere musicale, può voler dire “sud’ba”, ovvero “destino”, ed è infatti il destino dei suoi protagonisti che vuole raccontarci Učitel’, o meglio, farcelo raccontare direttamente da loro con le loro storie di vita, nella loro quotidianità, a casa, con i propri figli, nello svolgere le loro professioni. Scelta artistica, quest’ultima, ma non solo, dato che il regista parlerà poi della necessità dei suoi eroi di essere mostrati al lavoro affinché non incorressero nell’accusa di “parassitismo”, il reato di cui all’epoca si macchiavano coloro che non avevano un’occupazione fissa. Emblematica a questo proposito è la scelta del brano di Grebenščikov “Pokolenije dvornikov i storožej”, ovvero la generazione di netturbini e custodi: erano queste le professioni, insieme a quella del fuochista, più ambite dai nostri rocker che, come già detto, preferivano ricoprire ruoli semplici e marginali per potersi dedicare alla musica. La canzone torna a più riprese quasi a unire come un filo le interviste dei vari musicisti, a ribadire che sono tutti parte della stessa realtà sociale e non entità a sé. “E le voci risuonano più vicine e più forti… e che io sia maledetto se questo è solo un miraggio”.
E allora andiamole ad ascoltare, queste voci.
Conosceremo nell’ordine:
Boris Grebenščikov e gli Akvarium,
Anton Adasinskij e il gruppo Avia,
Viktor Coj, leader del gruppo Kino,
Oleg Garkuša e gli Aukсion,
Jurij Ševčuk con i suoi DDT,
che, lungi dal rappresentare l’intera scena rock dell’epoca, ci offrono comunque un’importante testimonianza storica di un periodo che, come ben sottolineano le prime immagini, inizia con l’epoca della stagnazione ma tocca anche la perestrojka.