Nel luglio del 1777 appare per la prima volta in Russia la parola Foksal (nel russo del tempo Фоксаль) sulla rivista Sanktpeterburgskija Vedomosti, che stava a indicare i magnifici giardini e locali creati sullo stile di quelli londinesi. D’altro canto ancora oggi in alcuni vecchi dizionari russi è possibile trovare come secondo significato di Vokzal la definizione di «luogo predisposto all’esecuzione di concerti, serate di danza e vari divertimenti». Anche Puškin nella sua poesia del 1813 “A Natal’ja” ne parla, «Я живал да попевал, Как в театре и на балах, на гуляньях иль в воксалах, легким зефиром летал».
Nel 1836 lo Zar Nicola I ordinò per decreto che si costruisse la prima linea ferroviaria pubblica russa che da San Pietroburgo arrivasse a Carskoe Selo, in seguito prolungata fino a Pavlovsk per una lunghezza di 27km. Nel 1837 la ferrovia era già operativa, inizialmente con vagoni tirati da cavalli e poi nel 1838 interamente con locomotive a vapore acquistate da diverse aziende europee.
Pavlovsk era già una residenza imperiale, intorno al 1780 era stato costruito il maestoso e immenso palazzo con relativi giardini, che esiste tutt’oggi, ma per celebrare e promuovere la ferrovia si decise di costruire un intero padiglione che servisse non soltanto da capolinea, ma anche da «rifugio e divertimento per il pubblico». Il complesso, chiamato Pavlovskij Vokzal, includeva una sala da concerto, un ristorante, un hotel, una sala da ballo e ovviamente dei grandiosi giardini. Qui si esibirono vere e proprie star della musica del tempo come Franz Liszt, Robert Schumann, Fedor Šaljapin e persino “il re del valzer” Johann Strauss nel 1856. La fama di questa stazione era tale che passo così a significare “stazione principale, complesso di edifici e servizi per i passeggeri”.