Circolarono diffusamente voci sulla pericolosità delle relazioni con gli stranieri. Queste venivano alimentate da responsabili dipendenti d’azienda, docenti universitari, agenti di polizia…I bambini e gli adulti venivano messi in guardia: non ci si doveva intrattenere a parlare con gli stranieri (potenziali spie) e, a maggior ragione, non si doveva accettare alcun regalo. Un simile comportamento veniva interpretato come una richiesta di elemosina. L’attrazione verso le gomme da masticare e i blue jeans era “indegna” e testimoniava la povertà dell’URSS. Ma soprattutto, stando a quanto dicevano i propagandisti politici, i regali erano pericolosi. Lamette, pezzi di vetro, aghi, veleni e batteri erano nascosti dentro le gomme da masticare e le caramelle, sostanze tossiche nei jeans, esplosivi nelle penne e nei giocattoli. Questo genere di propaganda in un contesto di cittadini inclini allo scetticismo diede origine in quegli anni a una barzelletta: “Un agente del KGB porge una gomma da masticare a un bambino domandandogli cosa sia. Il bambino risponde esattamente come dovrebbe: “Vetro tritato, escrementi di gallina e panna acida” ”.
Si parlava non poco anche della pericolosità delle malattie infettive. Durante le Olimpiadi si raccomandava di non utilizzare i bicchieri con le limonate dai distributori automatici e girava perfino voce che un certo africano avesse lavato il proprio organo maschile in un bicchiere del genere. In numerose aziende i dirigenti fornivano istruzioni ai dipendenti: occorre “lavare più spesso le mani e non bere bibite dai distributori automatici”. La possibilità del terrorismo con utilizzo di agenti infettivi venne seriamente presa in considerazione dal governo. Secondo i dati forniti dagli storici A. Archipova e A. Kirzjuk, a Mosca vennero vaccinate contro il colera circa 45 mila persone impiegate negli impianti olimpici.
È difficile dire in che misura siano stati efficaci tutti gli sforzi diretti a isolare il cittadino sovietico dal malsano contatto con gli stranieri. Ma in fin dei conti l’atteggiamento sospettoso nei confronti dei turisti e la propaganda si sono rivelati nell’insieme più deboli rispetto alla stanchezza della gente per le problematiche della vita quotidiana e rispetto all’aspirazione verso il benessere “come dall’altra parte”. La caduta della cortina di ferro nel 1980 era ormai questione di tempo, e il tempo presenta sempre il conto.