E quando ci si rende conto del fatto che nel nostro paese le parole “partiti”, “parlamenti”, “elezioni” non corrispondono né a partiti, né a parlamenti, né a elezioni e in realtà non corrispondono assolutamente a nulla, anche se si scrivono e si pronunciano allo stesso modo, allora vivere non diventa più semplice o spensierato, ma almeno più comprensibile.
La stessa cosa per quanto riguarda la parola “tribunale”. Questa parola, che da noi ha preso il significato di un sistema giudiziario con funzione imitativo-dimostrativa, può significare qualsiasi cosa, tranne che un tribunale. Anche perché giudicare il lavoro dei tribunali dal punto di vista della ragionevolezza e della giustizia dei suoi verdetti equivale a giudicare il lavoro di una macchina da scrivere sulla base della forma e del contenuto dei testi composti su di essa.
Nei nostri giorni fuori dall’ordinario si scrive e si dice molto di ogni cosa, soprattutto di ciò che porta un uomo qualunque, che ha avuto la sfortuna di leggere una certa quantità di libri e in generale di imparare qualcosa da qualche parte, a tremare nervosamente e a guardarsi intorno freneticamente alla ricerca di una persona sensata, intelligente e competente che gli spieghi che cosa sta succedendo e come tutto questo sia possibile in principio.
Ad esempio, uno degli ardenti pensatori del Cremlino ha affermato ad alta voce che il presidente Biden dovrebbe rispondere di tutto ciò che sta accadendo in Ucraina nei nostri giorni.
Oppure, per esempio, il ministro degli affari esteri ha detto, si può dire davanti a tutto il mondo, senza balbettare o arrossire, che la Russia non ha attaccato l’Ucraina.
Un sempliciotto, ormai abituato a sentire qualsiasi cosa, davanti a queste parole si strozza con il suo panino e sgrana gli occhi “Ecco come vanno le cose”, quasi schiarendosi la voce, esclama questo poveraccio, le cui concezioni di base sull’ordine del mondo, sulla logica più elementare e su chissà quali altri confini visibili della menzogna sono ancora una volta massicciamente bombardate e hanno ormai subito forti perdite.
Ti verrebbe da dirgli: “ Non c’è da preoccuparsi. Basta semplicemente aprire Wikipedia alla pagina proiezione. All’inizio vedrai un qualcosa di geometrico-rappresentativo. Poi si viene a sapere, o se lo si sapeva già, a ricordare che “la proiezione è un meccanismo di difesa psicologico, attraverso il quale ciò che si trova all’interno viene erroneamente percepito come proveniente dall’esterno. La persona attribuisce a qualcuno o qualcosa i propri pensieri, sentimenti, ragioni, tratti della personalità, ecc., credendo di aver percepito qualcosa che viene dall’esterno piuttosto che dall’interno di sé stessa.
E andando ancora avanti: “La proiezione è uno dei meccanismi di difesa fondamentali delle persone che presentano un disturbo della personalità di tipo paranoide o isterico.”
Forse questo potrebbe tranquillizzarci, se non si insinuasse un pensiero inquietante e cioè che queste persone con disturbi paranoidi e queste personalità con i piedi non del tutto per terra possano appartenere alla cosiddetta sfera alta della politica.