FONTE: tass.ru, 22/11/2017 – Traduzione di Massimiliano Macrì
Il cantante lirico è deceduto a Londra all’età di 56 anni.
Dmitrij Chvorostovskij è morto a Londra dopo una lunga malattia. La sua portavoce Anna Ilina lo ha riferito all’agenzia TASS.
“Purtroppo è successo davvero”, ha detto la portavoce. Tass ha anche ricevuto un messaggio ufficiale del vice-presidente esecutivo del 21C Media Group, Sean Michael Gross, che era il rappresentante ufficiale dell’artista a Londra.
“Vi annuncio con profondo rammarico che il 22 novembre alle 3:20 a Londra è venuto a mancare Dmitrij Aleksandrovič Chvorostovskij, baritono d’opera amato da tutti, marito, padre e amico meraviglioso. È morto dopo due anni e mezzo di lotta contro un grave male, un cancro al cervello”, così recitava la comunicazione.

Gross ha aggiunto che il cantante ha trascorso gli ultimi giorni circondato dalla famiglia in una clinica vicino alla sua casa a Londra.
La famiglia di Chvorostovskij ha confermato le informazioni sulla morte del cantante sulla sua pagina ufficiale di Facebook. “Dopo due anni e mezzo di lotta contro il cancro al cervello, è morto in pace questa mattina, circondato dai suoi cari” – ha scritto in un comunicato.

Alla fine del 2016 Dmitrij Chvorostovskij aveva smesso di esibirsi sul palcoscenico per le complicazioni causate dalla malattia. Nonostante ciò non aveva interrotto l’attività concertistica. Nel giugno 2017 ha partecipato al festival austriaco “Grafenegg” e al concerto, “Dmitrij e i suoi amici.”
Nel settembre di quest’anno, il cantante d’opera era stato premiato con il più alto riconoscimento statale della Federazione Russa “Ordine al merito per la Patria” di IV grado.
https://youtu.be/t5SlUmCdXf0

Nato tra due mari, nel punto più ad est d’Italia, dalle parti di Lecce. Ho studiato prima letteratura e poi traduzione russa e inglese presso l’Università del Salento. Nel mezzo ho vissuto a Vilnius, Mosca, Kiev, Berlino, Bruxelles, Londra e ora Tashkent. Eclettico, sono appassionato di fotografia, viaggi, arte, letteratura e opera, gioco a rugby da amatore. Se amo tutto ciò che riguarda la Russia lo devo anche a mio nonno che quando aveva 80 anni (quando se n’è andato ne aveva 98) ha cominciato a studiare il russo dopo aver passato la sua vita in mare.